Valori, luoghi, persone: quattro giornali, un futuro

Riparte dal luogo simbolo della produzione, il centro stampa padovano di viale della Navigazione Interna, la sfida editoriale de Il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre e del Corriere delle Alpi. “Una sfida che non è solo la vostra, ma è quella di un intero gruppo editoriale”. A lanciarla, in occasione della cerimonia per i 40 anni de il  Mattino di Padova e la Tribuna di Treviso, il direttore editoriale di Gedi News Network (Gnn) e direttore de la Stampa Maurizio Molinari arrivato a Padova insieme ai nuovi vertici del gruppo editoriale nato dalla fusione tra Finegil (quotidiani locali del gruppo Espresso) e Itedi (editore de La Stampa e il Secolo XIX).

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Facebook schederà i lettori di news

Lo scandalo dati che ha coinvolto la creatura di Mark Zuckerberg non impedirà al social network di raccogliere sempre più dati sui gusti e le abitudini degli iscritti. Entrerà in vigore il 1° giugno il nuovo sistema Audiweb di rilevamento dell’audience online in Italia, cioè i dati su come gli italiana utilizzano Internet e quali siti preferiscono visitare da pc, tablet e smartphone.

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Allarme UE, fake news reale minaccia a stabilità della società

La manipolazione della pubblica opinione attraverso le fake news “è una minaccia reale alla stabilità e alla coesione delle nostre società europee”. Lo ha affermato il commissario Ue alla sicurezza Julian King, il quale ha parlato presentando l’attesa stretta Ue anti fake news, con misure per i social network da Facebook a Twitter e aiuti ai media tradizionali per sostenere l’informazione di qualità.

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Cda ANSA, Giuseppe Cerbone confermato ad agenzia

Il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia ANSA, nominato dall’Assemblea dei soci ANSA, lo scorso 10 aprile e presieduto dal Presidente Giulio Anselmi, ha confermato Giuseppe Cerbone nel ruolo di Amministratore Delegato dell’agenzia. Il Consiglio ha inoltre nominato il nuovo Comitato Esecutivo, in rappresentanza delle diverse realtà editoriali nazionali e regionali che compongono la compagina societaria dell’Agenzia.

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Gedi, cambio al vertice: Laura Cioli, nuovo Amministratore Delegato

Passa la mano l’amministratore delegato del gruppo, Monica Mondardini. “Dopo nove anni ho deciso di passare gestione a un nuovo amministratore”, ha dichiarato Mondardini, all’assemblea dei soci Gedi, alla quale si è presentato il 65,65% del capitale sociale. Gli azionisti sono stati chiamati, in sede ordinaria, a determinare tra l’altro, il numero degli amministratori, a nominare i componenti del cda per il 2018/2020 e a determinare i relativi compensi. In sede straordinaria è stato dato il via libera alle modifiche all’articolo 15 dello statuto del gruppo editoriale, in seguito alle richieste della Consob di cambiare la clausola che prevedeva un limite al numero di candidati inseribili nelle liste che siano state presentate da azionisti di minoranza.

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Tuttosport: Xavier Jacobelli torna alla direzione, Vincenzoni entra come A.D.

Cambiano i vertici de quotidiano sportivo della famiglia Amodei, che punta a rilanciarne il posizionamento. Xavier Jacobelli torna alla guida di Tuttosport. Dal 21 di aprile, infatti, il giornalista bergamasco ha assunto il ruolo di direttore responsabile della testata, posizione che aveva ricoperto dal 1998 al 2002 contribuendo al raddoppio delle vendite in edicola. Non si tratta però dell’unica novità ai vertici del terzo quotidiano sportivo per diffusione in Italia: l’editore NES, che fa capo alla famiglia Amodei, ha annunciato anche l’ingresso di Federico Vincenzoni come nuovo amministratore delegato.

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L’algoritmo? Possiamo imbrogliarlo

Facebook vuole rubare, per così dire, i dati dai profili degli utenti? Risposta semplice: darglieli sbagliati. Confonderli, depistarli, rendere inutili gli algoritmi utili a fare di te un bersaglio commerciale, o un obiettivo della propaganda politica. Invece di lamentarsi, o cercare velleitariamente di arginare l’inarginabile, o ritirarsi nel deserto sarebbe meglio praticare un’astuta guerriglia di falsificazione dati. Un manuale combattivo per disorientare, zigzagare, far impazzire chi vuole sapere tutto di te, per venderti qualunque cosa di sé.

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Se i media tradizionali sono ancora indispensabili

Lo scorso 20 marzo, tra le righe, Mark Zuckerberg lo ha ribadito ben due volte durante il mea culpa sul caso Cambridge Analytica: sono stati i giornali tradizionali ad avvertire Facebook – e poi l’opinione pubblica – delle violazioni sui dati personali di circa 50 milioni di utenti. Magari per “Zuck” serve anche a sfumare sue eventuali leggerezze, ma c’è una certezza: con i loro ultimi scoop, Guardian, Observer e il New York Times hanno fatto conoscere al mondo intero il caso Cambridge Analytica. In un’era in cui ogni giorno in Internet, al di là delle legittime critiche, vari culturisti da tastiera, affamati odiatori e “troll” attaccano ed esecrano pregiudizievolmente giornali e media tradizionali, il caso Cambridge conferma come, ancora una volta, senza il lavoro e la professionalità dei giornali, la nostra società sarebbe meno libera, trasparente e democratica.

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Sole 24 Ore: una sola app per tutte le sue news

Ci sono due grandi sfide in atto nell’ecosistema digitale per i legacy media, come gli americani usano chiamare gli storici brand del mondo della carta impegnati nella transizione digitale: la sfida dell’autorevolezza e quella dell’attenzione. Il Sole 24 Ore le ha affrontate lanciando una nuova app per smartphone e tablet, su ios e android, che unisce carta e web.

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Nuovi trend per rinnovare i quotidiani del futuro

Nuovi diktat per i media alla ricerca di nuovi trend per affrontare il futuro: differenziazione, verifica dei dati, linee editoriali trasparenti, il mercato editoriale lancia segnali di rinnovamento. “Il mercato editoriale è un mercato in sofferenza e in Italia c’è una classe giornalistica vecchia che deve rinnovarsi – afferma il giornalista e sociologo Triani, autore del libro Giornalismo aumentato – s’insegue un giornalismo che non esiste più. Tutti hanno accesso alle notizie in internet gratis, gli editori hanno pensato di poter sfruttare la situazione, salvo scoprire che i vari Google e Facebook hanno tolto agli editori la terra sotto ai piedi”.

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