La crisi economica e finanziaria che da più di un decennio attanaglia il vecchio Continente e con particolare virulenza l’Italia ha fatto vittime un po’ ovunque. Vittime eccellenti settori industriali che nel secondo dopoguerra non avevano mai conosciuto così da vicino gli effetti devastanti della recessione. Se si dà uno sguardo alle cifre, si scopre che tra i settori industriali che nel secondo dopoguerra non avevano mai conosciuto così da vicino gli effetti devastanti della recessione.
Unilever avverte Facebook e Google: contenuti di qualità o le inserzioni caleranno
La multinazionale, gigantesco investitore, avverte Facebook e Google: contenuti decenti o le inserzioni caleranno. Terrorismo, razzismo e pornografia danneggiano le aziende. La buona notizia è che a premere sui giganti delle reti sociali e della comunicazione digitale affinché controllino con molta maggiore attenzione la diffusione dele fake news o di contenuti deleteri (pornografia, razzismo, reclutamento di terroristi e altro ancora) ora scende in campo una organizzazione economica altrettanto potente. Unilever, colosso dei prodotti di largo consumo e secondo inserzionista pubblicitario del mondo dopo Procter & Gamble, ha messo ieri con le spalle al muro Facebook, Google e gli altri protagonisti di questo mercato: se non cambiate rotta, diserteremo i vostri canali.
Gentiloni interverrà al convegno promosso a Messina dalla Società Editrice Sud
Il giornalismo di ieri e quello di domani saranno al centro del convegno promosso dalla Società Editrice Sud sul tema “Con le radici della storia, scriviamo il futuro”. Nell’occasione sarà presentata la nuova realtà editoriale composta da due testate storiche come Gazzetta del Sud e Giornale di Sicilia, le tv Rtp e Tgs, le radio Antenna dello stretto e Rgs ei rispettivi siti web. All’evento interverrà il presidente del consiglio Paolo Gentiloni.
Tronc cede LA Times per 500 milioni di dollari
(ANSA) – Tronc conferma la vendita del Los Angeles Times e del San Diego Union-Tribune per 500 milioni di dollari e vola in Borsa. I due quotidiani sono stati venduti a Nant Capital, il veicolo di investimento di Patrick Soon-Shiong. L’accordo mette fine alla ‘battaglia’ fra Soon-Shiong, cacciato dal consiglio di amministrazione di Tronc lo scorso anno, e il maggior azionista della società Michael Ferro. Ferro ha acquistato una quota significativa nella società nel 2016 cambiandole nome da Tribune Publishing a Tronc. Il prezzo dell’accordo è elevato considerato che l’intera Tronc – che include il Chicago Tribune, il New York Daily News e il Baltimore Sun – ha una capitalizzazione di mercato di 607,5 milioni di dollari alla chiusura di martedì.
Blackstone compra 55% divisione dati Thompson Reuters
(ANSA) – Blackstone acquista il 55% della divisione dati di Thompson Reuters, in un’operazione valutata 20 miliardi di dollari. Blackstone rilevera’ la quota di maggioranza dell’unita’ ‘Financial and Risk’, entrando in concorrenza con Bloomberg. Thompson Reuters manterra’ il restante 45%. L’agenzia di stampa Reuters News restera’ parte di Thompson Reuters. Per il pagamento dell’accordo Blackston sta lavorando con il Canada Pension Plan Investment Board e con il fondo sovrano di Singapore Gic. ”L’accordo rafforza ‘Financial and Risk’ e dovrebbe accelerarne la crescita a beneficio dei consumatori”, afferma l’amministratore delegato di Thomson Reuters, Jim Smith. (ANSA).
Il mercato pubblicitario britannico è cresciuto nel 2017 del 3,4%
Per l’ottavo anno consecutivo la spesa pubblicitaria ha ottenuto un record di 22 milioni di sterline nel 2017. Nel 2018 si prevede una ulteriore crescita del 2,8%.
Il mercato britannico ha registrato un incremento del 4,8% diventando il quarto mercato pubblicitario al mondo dopo Stati Uniti, Cina e Giappone, rappresentando anche il 20% del mercato europeo.
Murdoch a Facebook e Google, paghi editori per contenuti
Facebook dovrebbe iniziare a pagare gli editori per i contenuti che pubblica sulla sua piattaforma: dovrebbe pagare una tariffa agli editori che ritiene ‘affidabili’, sottoponendosi a un modello simile a quello adottato dalle società via cavo. Lo afferma Rupert Murdoch in una nota, intervenendo sulla nuova iniziativa del social media contro le fake news.
“Facebook e Google hanno hanno reso popolari fonti di informazione scurrili tramite algoritmi redditizi per le loro piattaforme ma inaffidabili. Riconoscere questo problema è un passo verso la cura, ma i rimedi proposti finora dalle società sono inadeguati, dal punto di vista commerciale, sociale e giornalistico” mette in evidenza Murdoch, precisando che “c’è stato un dibattito sui modelli di abbonamento, ma non ho ancora visto una proposta che riconosca veramente l’investimento e il valore sociale del giornalismo professionale”. (ANSA)
Sul mercato pubblicitario online Amazon cresce più di Google e Facebook
Google e Facebook rappresentano insieme più del 50% del mercato pubblicitario online statunitense, ma l’adversing di Amazon, che attualmente rappresenta solamente il 2,5%, sta crescendo più velocemente dei due player pubblicitari, secondo le stime di AdExchanger Industry Preview di New York City.
Scott Galloway, fondatore dell’agenzia di intelligence digitale, L2, nella presentazione tenuta lo scorso 17 gennaio, ha sostenuto che il rendimento pubblicitario di Amazon è destinato a crescere di oltre il 40% su base annua. Più velocemente di Facebook che si posiziona al 25% e di Google al 15%.
Galloway, professore di marketing presso la Stern School Business della New York University, ha dichiarato che Amazon ha avviato negli ultimi anni, una massiccia campagna di recruiting di giovani talenti delle migliori università. “Nella mia classe almeno uno studente su 8 lavorerà per Amazon” ha dichiarato Galloway.
Studio Usa: Teenager sempre più incollati allo smartphone
(ANSA) – Stare “incollati” allo smartphone non rende i giovani felici, anzi: i teenager che abitualmente trascorrono ore e ore sugli schermi dei telefonini sarebbero “decisamente infelici”. A tracciare questo ritratto dei giovanissimi è uno studio guidato da Jean Twenge, professoressa della San Diego State University, pubblicato sulla rivista Emotion.
Per capire il rapporto tra benessere psicologico degli adolescenti e utilizzo degli smartphone, il team ha elaborato i dati raccolti da “Monitoring the future”, un’indagine nazionale su un campione rappresentativo di oltre un milione di studenti americani di 14, 16 e 18 anni. I teenager hanno risposto a domande su quanto tempo passano su telefoni, tablet, computer e a quesiti sulle interazioni sociali reali e sul loro grado di felicità.
Dai risultati è emerso che gli adolescenti che hanno trascorso più tempo davanti agli schermi di vari dispostivi – per videogiochi, social media, inviare messaggi o fare video chat – sono meno felici dei compagni che invece hanno trascorso più tempo in attività lontano da schermi. Come la pratica di uno sport, la lettura di giornali e riviste, interazioni “faccia a faccia” con altre persone. Per Jean Twenge, studiosa di lungo corso di trend generazionali, è il tempo trascorso sui display a trascinare i giovani nell’infelicità, e non il contrario.
Tuttavia, secondo i ricercatori, anche l’eccesso opposto non è salutare: l’astinenza completa dal telefonino comunque non porterebbe alla felicità. I teenager più felici risultano coloro che in media usano i mezzi digitali un po’ meno di un’ora al giorno.
Inoltre, allargando lo sguardo ai trend storici degli stessi gruppi d’età dagli anni ’90, il team evidenzia che il crollo della felicità tra i teenager americani è coinciso con la proliferazione dei dispositivi digitali con schermi. A partire in particolare dal 2012, anno spartiacque in cui la percentuale di americani con uno smartphone si è portata oltre il 50%.(ANSA).
Eurostat: 68% utenti internet Ue compra on line, Italia al 43%
(ANSA) – Italia agli ultimi posti in Europa per utenti di internet che comprano on line: se in media circa il 68% di chi usa internet in Ue dichiara di aver comprato servizi o prodotti on line negli ultimi 12 mesi in Italia la percentuale si abbassa superando di poco il 40% (43%). Secondo i dati Eurostat pubblicati oggi l’Italia supera per commercio on line solo Romania, Bulgaria, Cipro e Croazia mentre è largamente superata dal Regno Unito (l’86% degli utenti internet usa la rete per comprare), la Svezia (84%) e la Germania (82% insieme alla Danimarca, l’Olanda e il Lussemburgo). Gli acquirenti sulla rete nella fascia tra i 16 ei 24 anni comprano soprattutto abbigliamento e merci legate allo sport. Gli acquirenti nella fascia tra i 25 e i 54 anni puntano ai beni per la famiglia mentre nella fascia di età successiva (55-74 anni) si punta soprattutto sui viaggi e i pernottamenti in hotel (il 57% di quanto acquistato).
La percentuale degli acquirenti in rete è più alta in media Ue nelle fasce 16-24 e 25-54 anni con il 71% degli utenti di internet che ha comprato nell’ultimo anno qualcosa in rete. Il 64% dei compratori on line punta su abbigliamento e oggetti legati allo sport mentre il 53% usa la rete per comprare viaggi e vacanze. Coprano abbigliamento e merci legate allo sport soprattutto i giovani (il 71% dei compratori in questa fascia di età). Il 40% degli acquirenti on line ha comprato merci e servizi per una cifra tra i 100 e i 499 euro. Se si guarda all’intera popolazione tra i 16 e i 74 anni (e non solo a quella che usa internet) la percentuale di coloro che comprano su internet è al 57% in media e al 32% in Italia (nel nostro Paese solo il 73% della popolazione ha usato internet negli ultimi 12 mesi contro l’85% della media Ue e il 95% del Regno Unito). Di fatto nel Regno unito compra su internet l’82% della popolazione, una percentuale di poco superiore alla Svezia (81%) e alla Germania (75%), a una distanza siderale dall’Italia (32%). (ANSA).
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