Brand e credibilità, il vero valore della stampa

Audipress, l’indagine ufficiale di riferimento per la lettura della stampa quotidiana e periodica in Italia, ha presentato il 7 novembre, nelle sale del Centro Svizzero di Milano in via Palestro 2, la ricerca “Il Valore della Stampa: vissuti e aspettative dei lettori”.

Maurizio Costa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, Emanuele Nenna e Alessandro Ubertis hanno discusso i risultati della ricerca qualitativa realizzata da Episteme e illustrata da Monica Fabris. Risultati che mostrano come il pubblico dei lettori continui a riconoscere affidabilità, professionalità, qualità degli approfondimenti e serietà della stampa, apprezzandone la funzione di garanzia nel controllo delle fonti.

“La ricerca dimostra che la qualità dell’editoria giornalistica professionale – ha detto Maurizio Costa –,  è apprezzata dai lettori, i quali ne riconoscono anche il valore economico, un valore che, unito al recente incentivo fiscale per le spese incrementali per la pubblicità su quotidiani e periodici, ci consente di affermare  che chi investe in pubblicità su stampa ha molto più di un ritorno d’immagine”.

L’indagine ha approfondito il rapporto fra lettori e testate quotidiane e periodiche, il cui ruolo è cambiato nello scenario degli ultimi anni, in cui il pubblico selezionato e qualificato dei lettori è diventato sempre più autonomo, ma anche esposto ad un’iperofferta di contenuti, piattaforme e media. Proprio questa enorme disponibilità di informazioni valorizza il brand editoriale agli occhi dei lettori: il confronto con altre fonti rivela il valore aggiunto offerto dalle testate, attraverso una relazione ricca, significativa e appagante che consente di inquadrare la realtà in un perimetro di senso. Tale relazione con le testate appare sempre più forte perché radicata nei bisogni del lettore/consumatore: sia come rassicurazione e rispecchiamento identitario, sia come dote necessaria per affrontare la complessità della vita attuale.

Secondo Emanuele Nenna, “in questo momento il bene più difficile e più prezioso da ottenere da parte di un target è l’attenzione. Come evidenzia anche la ricerca, la modalità di fruizione della stampa garantisce un potenziale di attenzione molto maggiore rispetto ai mezzi digitali. La sfida di chi produce contenuti è saper cogliere questo potenziale”.

Il tema delle “fake news” è emerso con grande evidenza anche da questa indagine. All’atteggiamento di incertezza e diffidenza manifestato nei confronti della rete, a causa dei tanti episodi di non corretta informazione, fa da contraltare il riconoscimento di una rinnovata autorevolezza attribuita ai contenuti veicolati dai brand editoriali. La lettura si conferma un processo a più livelli, un’esperienza duratura che sopravvive all’istantaneità e si prolunga nei diversi momenti della giornata e nello spazio (nei processi di condivisione della copia e dei contenuti), accompagnando i lettori nella loro vita  quotidiana, in risposta ad una molteplicità di istanze.

Cresce l’importanza del brand editoriale come punto di sintesi di un sistema di comunicazione multicanale, alimentato dalle testate e capace di raggiungere i diversi punti di accesso (siti, pagine social, eventi).

È quello che sottolinea anche Alessandro Ubertis, che ricorda “la crescente importanza della brand reputation per il futuro della stampa, anche attraverso la valorizzazione di una tradizione ed expertise, di secoli nel caso di talune testate. Un patrimonio da recuperare ed evolvere utilizzando non solo le nuove modalità multicanale della comunicazione e dell’informazione, ma anche ogni attività di brand engagement”.

La stampa si conferma un mezzo unico per la sua capacità di trasferire valori e credibilità alla comunicazione pubblicitaria, avendo in comune con il proprio lettore una condivisione valoriale di base. La pubblicità trova quindi nelle testate un potenziamento e una cassa di risonanza che ottiene un’attenzione e una prossimità uniche, beneficiando della predisposizione positiva da parte del lettore che si traduce spesso in comportamenti attivi di propensione all’acquisto. La valorizzazione della pubblicità deriva, appunto, dalle affinità tra investitori, testate e lettori, frutto di un circolo virtuoso di selezione reciproca, rafforzata da una fruizione prolungata e profonda.

“In un universo della comunicazione polverizzato, la stampa trasferisce credibilità e rappresenta per il lettore la ricerca di senso e l’aggancio al reale”. Così nelle sue conclusioni Lorenzo Sassoli de Bianchi. “Questa autorevolezza si trasferisce alla pubblicità, perciò è opportuna una particolare attenzione degli investitori per la stampa”.

Con l’appuntamento odierno su “Il Valore della Stampa: vissuti e aspettative dei lettori”, Audipress avvia un percorso di incontri periodici per approfondire proprio questi aspetti qualitativi della stampa, che andranno ad affiancarsi alla rilevazione quantitativa dei dati di lettura.

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UK: diffusione in calo a settembre, con poche eccezioni

La diffusione dei quotidiani nazionali in Gran Bretagna a settembre ha fatto registrare valori in calo per quasi tutte le testate. The Sun, con 1,544 milioni di copie giornaliere, è arretrato dell’1,3% sul mese precedente e del 9% su settembre 2016, il Daily Mail si è fermato a 1,405 milioni (-1,7% mensile e -7,6% annuale), il Daily Mirror 617mila (-0,5%mensile, -19,5% annuo). Segno positivo invece per il gratuito Metro, che con 1,473 milioni di copie giornaliere mette a segno una crescita dell’1,6% su agosto e del 9,8% su settembre 2016. Crescono anche il Daily Telegraph (469mila copie giornaliere, +2,4% sull’anno precedente) e il Times (446mila, +1,5% su agosto 2016), grazie soprattutto alle vendite in blocco.

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The Guardian lancia un fondo per investire nelle startup tecnologiche

Il quotidiano britannico The Guardian ha annunciato la costituzione di un fondo di investimento con una dotazione di 42 milioni di sterline, pari a circa 55 milioni di euro, finalizzato al finanziamento delle startup tecnologiche nel settore dei media.

GMG Ventures, questo il nome del fondo, investirà in società focalizzate sullo sviluppo della prossima generazione di tecnologie per i media, in aree che spaziano dall’intelligenza artificiale ai sistemi di pagamento. In un comunicato David Pemsel, amministratore delegato del quotidiano, ha sottolineato che “In un panorama dei media in rapida evoluzone, GMG Ventures costituisce una addizionbe essenziale all’eesperienza, alle capacità ed alle qualità del Guardian, dandoci accesso alle nuove idee ed all’innovazione che gli imprenditori mettono a disposizione”.

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Cebrian annuncia le dimissioni da Presidente di Prisa

Juan Luis Cebrian, fondatore e direttore del Pais sin dal 1976, ha annunciato che lascerà all’inizio del 2018 la presidenza di Prisa, la società editrice del gruppo editoriale che pubblica il quotidiano. Le dimissioni saranno effettive al termine dell’attuale processo di aumento di capitale e di ristrutturazione del debito della società.

Secondo informazioni rese note da Bloomberg, nelle settimane passate un tentativo di nominare come successore di Cebrian l’ex presidente di Indra Systems, Javier Monzon, sarebbe stata bloccata da alcuni membri del Cda ed azionist tra i quali l’hedge fund britannico Amber, che con il 19% è il maggior azionista del gruppo spagnolo.

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A Poligrafici Printing la stampa della Gazzetta di Parma

Dal 1 gennaio prossimo La Gazzetta di Parma cesserà la produzione presso il proprio stabilimento ed affiderà la stampa delle copie del quotidiano, sino a tutto il 2022, alla Poligrafici Printing, società controllata dal gruppo Monrif.

Lo stabilimento di produzione sarà quello di Bologna con backup nello stabilimento di Firenze. Tale attività ha comportato un investimento tecnico di modifica delle tre rotative KBA Color di Bologna e Firenze (di proprietà di CSP) per adattarne la produzione al formato 30X44 cm, che diventerà pertanto alternativo all’attuale formato 30X38 cm. L’investimento complessivo, stimato nell’ordine di 1,2 milioni di euro, si è reso necessario per adeguare gli impianti alle caratteristiche del quotidiano Gazzetta di Parma nonché per adattarsi a quelle che sono le attuali richieste di mercato in tema di formato del quotidiano.

Il Presidente di Poligrafici Printing Spa, dott. Nicola Natali, ha commentato: “Tale modifica tecnica ha permesso di aggiudicarci una commessa prestigiosa con l’Editore del quotidiano Gazzetta di Parma, con il quale peraltro il Gruppo Monrif stava già collaborando in altri ambiti; inoltre il nuovo formato 30X44 permetterà al Gruppo Poligrafici Printing di porsi come centro di stampa poligrafica leader nel centro-Italia grazie alla intercambiabilità degli stabilimenti di Bologna, Firenze e Loreto.”

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Fatturato in crescita al 30 settembre per il gruppo GEDI

Il gruppo Editoriale GEDI ha riportato nei primi nove mesi del 2017 un fatturato complessivo di 440 milioni di euro, in crescita del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. Stabile a 34,1 milioni di euro il margine operativo lordo, così come il risultato operativo (22,7 milioni, 0,1 milioni in meno del 2016), mentre il risultato netto, negativo per 143,9 milioni, risente di oneri fiscali straordinari per 154,5 milioni di euro.

In una nota, il gruppo sottolinea che “sussiste una differenza significativa di perimetro tra i primi nove mesi del 2017 ed il corrispondente periodo del 2016, dovuta al deconsolidamento di 5 testate nel corso dell’ultimo trimestre del 2016 e al consolidamento del Gruppo ITEDI dal 1° luglio 2017”. Per quanto riguarda l’onere fiscale straordinario, il comunicato prosegue “I risultati al 30 settembre 2017 recepiscono il significativo onere fiscale di natura straordinaria derivante dalla definizione di un contenzioso relativo a fatti risalenti al 1991. […] Il contenzioso pendente in Cassazione si riferiva, secondo quanto ampiamente indicato al mercato nelle diverse Relazioni Finanziarie della Società, a contestazioni di natura antielusiva relative ai benefici fiscali derivanti dall’operazione di riorganizzazione societaria del Gruppo Editoriale L’Espresso realizzata nel 1991 mediante la fusione per incorporazione di Editoriale La Repubblica SpA in Cartiera di Ascoli SpA. L’eventuale esito sfavorevole per la Società del contenzioso pendente in Cassazione avrebbe comportato un onere pari, ad oggi, a €388,6mn”.

I ricavi diffusionali del gruppo, pari a €145,0mn, sono scesi del 5,6% rispetto ai primi nove mesi del 2016 e del 6,3% a pari perimetro, mentre i ricavi pubblicitari sono cresciuti dell’11% rispetto al corrispondente periodo del 2016. I costi, esclusi gli opzionali e le concessioni di terzi, sono scesi del 4,5% e del 6,1% a perimetro omogeneo; sono diminuiti sia i costi fissi del personale (-4,4%) sia gli altri costi (-7,4%).

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62,5 milioni nel 2018 per il credito di imposta sulle campagne pubblicitarie

Con l’emanazione del decreto legge n. 148/2017 sono state stanziate le risorse per il finanziamento dell’incentivo fiscale per gli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa, effettuati a partire dal 24 giugno 2017.

Nel dettaglio, sono stati stanziati 62,5 milioni di euro per l’anno 2018, riservati a chi effettuerà investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’ 1 per cento gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente. Sono stati inoltre stanziati ulteriori 20 milioni di euro soltanto per gli investimenti pubblicitari effettuati su quotidiani e periodici, anche online, tra il 24 giugno e il 31 dicembre 2017,  purché il loro valore superi almeno dell’1 per cento l’ammontare degli analoghi investimenti pubblicitari effettuati dai medesimi soggetti sugli stessi mezzi di informazione nel corrispondente periodo dell’anno 2016.

Il credito di imposta è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90 per cento nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative.

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AGI e Samsung alleati su cybersicurezza e smart working

Agenzia Italia e Samsung avviano una collaborazione nel settore della cybersecurity e dello smartworking che prevede la realizzazione di una linea editoriale multiautore e multipiattaforma – notiziari multimediali, blog, social magazine – per informare, secondo diverse ma complementari prospettive, sulle principali sfide che governi e, soprattutto, aziende, si trovano ad affrontare ogni giorno in un mondo sempre più digitalizzato.

“L’evoluzione digitale – ha dichiarato Carlo Barlocco, presidente di Samsung Electronics Italia – è oggi un grande traguardo, ma la digital trasformation senza la sicurezza è nulla, in quanto espone il proprio business al rischio di attacchi esterni. Samsung si pone con il ruolo di facilitatore che accompagna le aziende in questo viaggio, per aumentarne la produttività. Ritengo quindi che AGI, una media company sempre più attenta a ciò che avviene nel mondo del digitale, sia il compagno di viaggio ideale”.

Aggiunge Salvatore Ippolito, amministratore delegato di Agi: “Samsung è una delle aziende tecnologiche più importanti al mondo  e siamo quindi particolarmente entusiasti che abbia scelto AGI per raccontare la propria eccellenza in due campi fondamentali e interconnessi come quelli della cybersecurity e dello smart working. L’agenzia, infatti, con i propri contenuti e storie fact checked e certificate, costituisce un riferimento imprescindibile per qualità e credibilità”.

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Quasi 5.000 visitatori per la “nuova” WAN-IFRA Expo

Sono 4.935, il 25% in più dell’edizione 2016, i visitatori dell’edizione 2017 dell’Expo WAN-IFRA, svoltasi a Berlino dal 10 al 12 ottobre e che per la prima volta si è svolta in sinergia con la DCX, Digital Content Expo. 181 le aziende espositrici, oltre 100 gli speaker che si sono avvicendati nel corso del nutrito programma di conferenze e seminari. Appuntamento per l’edizione 2018 della IFRA/DCX Expo, in programma dal 9 all’11 ottobre 2018, sempre a Berlino.

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L’Adblocking costerà agli editori inglesi tre miliardi di sterline nel 2017

Sulla base dei dati resi noti da OnAudience.com, nel 2017 gli editori britannici avranno un mancato introito pubblicitario di 2,9 miliardi di sterline a causa dell’utilizzo di software di adblocking da parte degli utenti di smartphone; un valore, questo, in crescita rispetto ai 2,5 miliardi di sterline persi nel 2016

Secondo la ricerca, il 39% degli utenti britannici di internet utilizza un sistema di adblocking, contro stime fatte da altre società di ricerca come eMarketer, IAB ,comScore, PageFair, che collocano questa percentuale tra il 16% e il 22%.

A livello mondiale, OnAudience stima in 42 miliardi di dollari la perdita di introito pubblicitario dovuta ai sistemi di adblocking; i paesi con la maggiore percentuale di utenti sono  Polonia con il 46%, seguito da Grecia (44%), Norvegia (42%), Germania (41%), e Danimarca (40%). L’Europa nel suo complesso si colloca al 32%, gli Stati Uniti e i Giappone al 26%.

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