Le elezioni spingono al rialzo la diffusione dei quotidiani francesi

Nel mese di maggio 2017 i quotidiani nazionali francesi, sostenuti dalle elezioni legislative, hanno registrato una notevole crescita. Secondo le dichiarazioni mensili dell’ACPM-OJD, il quotidiano ad essere maggiormente cresciuto a maggio, con +13,93%, è stato Libération che per il secondo mese consecutivo ha registrato il più alto incremento, raggiungendo le 84.414 copie. Segue Le Monde (+12,22%, 294.083), Le Parisien-Aujourd’hui en France (+ 3,77%, 343.364), La Croix (+ 3,28%, 95.431) Les Echos (+ 1,68%, 128.621) L’Equipe (+ 1,47%, 216.759 es.) e Le Figaro (+ 0,45%, 305.031).

Nei primi cinque mesi dell’anno, è sempre Libération ad aver avuto il più grande aumento di diffusione (+7,35%) a 78.161 copie, quindi Le Monde (+ 6,39%, 284.562), L’Equipe (+ 2,03%, 223.521), Les Echos (+1,25%, 129.671), Le Figaro (+0,31%, 310.872). La Croix rimane stabile anno su anno, (+0,13%, 94 835 copie), mentre Le Parisien-Aujourd’hui en France ha registrato un calo dell’1,26% a 332,865 copie.

UK: Il robot giornalista da 30.000 notizie al mese

Il progetto RADAR, realizzato congiuntamente dall’agenzia britannica Press Association e da Urbs Media, è stato uno dei  vincitori britanici della terza edizione della Digital News Iniziative di Google, aggiudicandosi un finanziamento di 706mila sterline.

RADAR, acronimo di Reporters and Data and Robots, si propone di soddisfare la crescente domanda di approfondimenti consistenti e ben documentate delle piccole comunità locali, a beneficio di pubblicazioni regionali consolidate, nonché del crescente settore di editori indipendenti, pubblicazioni iperlocali e blogger .

Un team di cinque giornalisti che lavorano al progetto utilizzerà open data di origine governativa e delle autorità locali e modelli standard di articoli per generare news automatiche su salute, criminalità, occupazione e altri argomenti.

Per approfondire

Amazon debutta in Spagna come distributore di giornali

Gli abbonati spagnoli ad Amazon Prime possono ora ricevere El Pais insieme alla spesa quotidiana. Dopo l’ordine su Prime Now, il servizio di corriere espresso di prodotti freschi, il giornale viene consegnato a casa in meno di 2 ore.

Per ora, Amazon distribuisce tre titoli del Gruppo Prisa: El País (primo quotidiano nazionale), Cinco Dias (quotidiano economico) e As (quotidiano sportivo). La consegna è per il momento riservata per la regione di Madrid, presto sarà estesa a Barcellona.

Per approfondire

Ricardo Franco Levi nuovo presidente AIE

(ANSA) L’assemblea della Aie (Associazione Italiana Editori) ha eletto nuovo presidente Ricardo Franco Levi. Levi succede a Federico Motta e guiderà l’associazione per il prossimo biennio. “Voglio impegnare AIE – ha detto Levi – in una battaglia di civiltà per un’Italia più istruita, più colta, più aperta. All’insegna dell’unità”. Sessantotto anni, nato a Montevideo (Uruguay), giornalista professionista, Levi ha intrecciato alla carriera nei principali quotidiani italiani un impegno nelle istituzioni in Italia e in Europa.

l’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi”

Una struttura al servizio di imprese e lavoratori

 

L’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di stampa è stato costituito nel 1988, in sede di rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro per i dipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa, come organismo partitetico imprenditori-sindacati deputato alla raccolta ed alla diffusione dei dati sull’industria editoriale italiana.

I successivi rinnovi del CCNL poligrafico hanno ulteriormente ampliato la gamma di attribuzioni dell’Osservatorio Tecnico, al quale è stata conferita la competenza della raccolta, elaborazione e diffusione di dati e ricerche su:

  • andamento e prospettive del mercato dei quotidiani;
  • andamento e prospettive dell’occupazione del settore;
  • andamento del costo del lavoro;
  • caratteristiche e tendenze dell’evoluzione tecnologica e delle professionalità emergenti;
  • eventuali patologie connesse a particolari tipi di lavorazione;
  • sviluppo e diversificazione della rete di vendita dei quotidiani;
  • ambienti di lavoro e sicurezza;
  • pari opportunità uomo-donna;
  • formazione e riqualificazione professionale nell’industria dei quotidiani.

Lo Statuto

Le norme – le parti costituenti

Gli organismi direttivi

Il Rapporto sull’industria dei quotidiani in Italia

Le altre ricerche dell’Osservatorio

 

Rapporto 2018

L’Asig

La ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali, riunisce le aziende nazionali editrici e stampatrici di giornali, e le agenzie di stampa. Aderiscono all’Associazione tutti i più importanti quotidiani nazionali e regionali, la maggiore agenzia di stampa italiana ed alcune fra le più signifi cative testate a diffusione provinciale, in rappresentanza di quasi il settanta per cento degli addetti all’ industria dei quotidiani.

La ASIG è nata a Genova nel 1951. In seguito ad una serie di modifiche statutarie, l’ultima delle quali è intervenuta nel settembre 2015, l’Associazione ha assunto la sua forma attuale, con sede a Roma, in Via Sardegna 139, ed ha notevolmente intensificato attività e iniziative, dandosi l’obiettivo di costituire un punto di riferimento per tutto il settore italiano dei quotidiani relativamente ai problemi connessi all’innovazione tecnologica.

Lo scopo della ASIG é di agire in difesa degli interessi comuni degli associati, organizzando iniziative particolarmente in ordine ai temi connessi all’innovazione tecnologica. ASIG partecipa – come parte firmataria, congiuntamente alla FIEG – al rinnovo dei contratti collettivi di lavoro dei poligrafici; organizza seminari di aggiornamento sulle tecnologie editoriali, coordina e fornisce ai suoi soci consulenze specializzate, partecipa ai convegni ed alle mostre sulle tecnologie editoriali che si svolgono in Italia ed all’estero.

ASIG mantiene numerosi contatti internazionali con i più importanti editori, stampatori, e fornitori di tecnologie grafiche, oltre che con le principali organizzazioni internazionali che operano nel settore dei quotidiani, ed in particolar modo con WAN-IFRA, l’associazione mondiale degli editori di quotidiani e di news, con sede a Parigi e Francoforte.

Nel settembre del 1993 l’Associazione ha costituito una società operativa, denominata ASIG Service s.r.l. , per la organizzazione, la gestione e l’offerta dei servizi alle aziende editrici e stampatrici ed alle società fornitrici di tecnologie grafiche.

Lo Statuto

Come aderire

Le aziende associate

Le cariche sociali

Contratto di lavoro poligrafico (2008-2011)

Archivio dei Tecnomeeting

Gli editori Usa all’attacco del “duopolio”

News Media Alliance (NMA), l’associazione degli editori americani di news (originariamente chiamata Newspaper Association of America), ha chiesto al Congresso la possibilità per gli editori USA di negoziare collettivamente con le piattaforme online dominanti, Google e Facebook, sui business model necessari per garantire la sostenibilità a lungo termine del giornalismo prodotto dalle redazioni americane.

La richiesta dei consumatori di informazioni immediate e affidabili sta infatti crescendo, secondo la NMA, ma gli attuali sistemi di distribuzione online stanno distorcendo la catena del valore economico dell’industria dell’informazione. Google e Facebook dominano infatti il traffico di notizie on line e assorbono la maggior parte dei ricavi pubblicitari. A causa di questo duopolio digitale, gli editori sono costretti a cedere il proprio contenuto ed a permettere la visualizzazione di notizie e informazioni in base alle regole stabilite da Google e Facebook, che hanno di fatto reso le news una commodity favorendo inoltre il fenomeno delle fake news.

Paradossalmente, per poter portare nella trattativa la voce dei suoi oltre 2.000 iscritti, ed avere così maggiori speranze di raggiungere un accordo vantaggioso con gli oligopolisti del web, NMA è costretta a chiedere al Congresso una deroga alla normativa antitrust attualmente in vigore in USA, che vieterebbero questa pratica. “Una normativa che consentisse alle organizzazioni editoriali di negoziare collettivamente permetterebbe la soluzione di problemi complessi che oggi stanno minando la salute e la qualità complessiva dell’industria dei media”, ha dichiarato David Chavern, Presidente e CEO della Media News Alliance.

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Va a Google il primo round della battaglia contro il fisco francese

Vittoria in Tribunale per Google, che per il momento non dovrà pagare gli 1,115 miliardi di euro contestatigli dal  fisco francese. Il tribunale amministrativo di Parigi ha infatti accolto le tesi della società californiana, secondo la quale tra il 2005 e il 2010, periodo oggetto della contestazione, essa non aveva una organizzazione stabile in Francia, dal momento che tutti i contratti pubblicitari venivano sottoscritti dalla capofila Google Ireland, che poi riconosceva a Google France soltanto le attività di promozione e marketing. In questo modo Google riusciva a spostare il grosso del fatturato in Irlanda, dove gode di un trattamento fiscale molto favorevole: basti considerare che nel 2015 Google France ha fatturato appena 247 miliobi di euro con 22 milioni di utile e 6,7 milioni di imposte versate al fisco francese.

La decisione non è definitiva e il governo francese presenterà sicuramente ricorso contro la sentenza: d’altra parte, recentemente l’amministrazione fiscale francese ha stimato in 2,5 miliardi le tasse anteriori al 2013 dovute da Google, Facebook, Amazon ed Apple.

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