Crescono fatturato e utili per il New York Times

Il 2017 sembra proprio l’anno della svolta per la “Old gray lady”. Il terzo trimestre della New York Times Co. si è chiuso infatti con fatturato in aumento del 6,1% a 385,6 milioni di dollari e con un utile netto di 36 milioni di dollari contr i 283mila dollari del terzo trimestre 2016.

I primi nove mesi dell’anno hanno visto una crescita del fatturato del 6,8% a 1,19 miliardi di dollari, con un utile netto di 64,7 milioni contro una perdita di 13,8 milioni.

Il risultato positivo – ha dichiarato Mark Thompson, presidente e amministratore delegato della società – è stato determinato in prevalenza dalla crescita degli abbonamenti digitali che, unitamente alla crescita a due cifre della pubblicità digitale, hanno permesso di compensare la costante discesa della pubblicità sull’edizione cartacea, che oggi contribuisce con appena il 17% al fatturato della società. Per contro, i ricavi da vendita di copie ed abbonamenti rappresentano ormai il 60% dei ricavi totali, ed in particolar modo gli abbonamenti “digital-only”, che sono cresciuti del 14% anno su anno. Di questi nuovi abbonati, i due terzi hanno sottoscritto l’abbonamento generale, altri si sono abbonati ai nuovi servizi verticali, come le parole crociate (26.000 nuovi abbonati) o la sezione dedicata alla cucina, lanciata a luglio e che ha già 23.000 abbonati. Nel complesso, gli abbonamenti digitali del giornale hanno superato i 2,5 milioni.

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Exelis Hedera raggiunge anche Bolzano e Trento

Società Editrice Tipografica Atesina, editore dei quotidiani “Alto Adige” e “Trentino” di Bolzano / Trento, si è rivolta a Exelis – Media ADV Business Solutions per gestire, con prodotti altamente performanti, i processi di vendita pubblicitaria.

Con grande soddisfazione si comunica l’arrivo di Mago4 Zucchetti, Hedera, Lilium, Cydonia, Tilia ed Ephedra anche in questa città.

Il Team Exelis sta lavorando insieme al cliente per la modellazione dei prodotti sulla struttura organizzativa, fase preliminare fondamentale per raggiungere subito il massimo livello di efficienza.

L’avvio in produzione è fissato per gennaio 2018.

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Indicatori stabili per la trimestrale Monrif

Nonostante un calo di fatturato di poco inferiore al 5% (116,4 milioni contro i 122,1 milioni dell’anno precedente) i primi nove mesi dell’esercizio 2017 del gruppo Monrif si chiudono con una sostanziale stabilità: in lieve incremento il margine operativo lordo, da 8,1 a 8,3 milioni, con il margine operativo netto confermato a 1,3 milioni e un risultato netto che peggiora lievemente da -2,3 a -2,7 milioni.

Nella nota di commento dei dati, il gruppo sottolinea come la performance del gruppo risulti milgiore rispetto alla media del settore. Infatti i ricavi editoriali sono risultati pari a € 58,5 milioni, con un calo del 6,2% rispetto ad una media nazionale dell’8,5%, mentre i ricavi pubblicitari, pari a € 38,2 milioni, hanno fatto registrare una diminuzione del 2,8%, a fronte di una contrazione, su base nazionale, del 9,7%.

L’indebitamento netto, infine, è pari a 91,3 milioni di euro, in milgioramento rispetto ai 95,7 milioni di euro del 31 dicembre 2016.

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In lieve miglioramento i risultati del gruppo 24 Ore

Il gruppo di Via Monte Rosa ha comunicato i risultati trimestrali di bilancio al 30 settembre, che fanno registrare un fatturato di 168,271 milioni di euro, in calo del 12,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. Il margine operativo lordo è negativo per 34,5 milioni contro i -29,4 milioni del 2016. Migliora invece il risultato operativo, che passa da -51 a -45,1 milioni, e il risultato netto, che dai -65,7 milioni del 2016 risale a -51,2 milioni.

Nella nota di commento ai dati, il gruppo sottolinea che “i risultati del terzo trimestre 2017 siano in linea con le previsioni del Nuovo Piano per l’esercizio 2017 come da ultimo approvato in data 4 settembre 2017: a fronte di una perdurante debolezza dei ricavi prosegue la riduzione dei costi diretti e operativi. Pertanto la società ritiene di poter escludere la ricorrenza prospettica (nei prossimi dodici mesi) della fattispecie di cui all’art. 2446 del Codice Civile”.

Gli amministratori, nel formulare le proprie valutazioni conclusive in merito alla sussistenza del presupposto di continuità aziendale, hanno tenuto conto delle operazioni implementate o già realizzate nell’ambito del piano 2017-2020, degli accordi relativi alla riduzione strutturale del costo del lavoro raggiunti con le parti sindacali, dell’accordo con Palamon in merito alla cessione del ramo Formazione, che ha già determinato il versamento di un deposito di garanzia di 36,7 milioni di euro, e del processo in itinere di aumento di capitale per complessivi 50 milioni di euro.

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Giù il fatturato, su l’utile nei primi nove mesi di RCS

RCS Mediagroup ha comunicato i risultati di esercizio al 30 novembre 2017, che si chiudono con un fatturato di 657,7 milioni di euro, in calo del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. Grazie tuttavia al contenimento dei costi, ed in particolare dei costi operativi, scesi da 457,8 a 374, 7 milioni di euro, il margine operativo lordo (EBITDA) è più che raddoppiato, passando da 40,4 a 84,4 milioni di euro. Ne consegue un miglioramento di tutti gli altri indicatori: il margine operativo netto (EBIT) passa da -800.000 euro a 47,1 milioni, Il risultato pre-imposte da -24,3 milioni a 29,8 milioni, l’utile netto da -17,4 a 9,8 milioni di euro.

In una nota il gruppo ha precisato che la flessione di 51,7 milioni del fatturato rispetto al pari periodo 2016 si ridurrebbe a 13,8 milioni escludendo dal confronto eventi disomogenei, tra i quali principalmente la cessazione di alcuni contratti di raccolta pubblicitaria per conto di editori terzi, che ha generato ricavi per 1,2 milioni nei primi nove mesi del 2017 rispetto a 22,8 milioni nei primi nove mesi del 2016.

Alla luce di quanto sopra e in assenza di eventi al momento non prevedibili, il gruppo guidato da Urbano Cairo conferma gli obiettivi di risultato per il 2017, anche se sottolinea che l’evoluzione della situazione generale dell’economia e dei settori di riferimento, anche per i possibili effetti sul mercato pubblicitario spagnolo legati alla situazione creatasi in Catalogna, potrebbe  condizionare il pieno raggiungimento di questi obiettivi.

In deciso calo infine l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2017, che si attesta a 335,1 milioni di Euro, sia rispetto ai 366, 1 milioni al 31 dicembre 2016, che ai 363,2 milioni al 30 giugno 2017.

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In forte arretramento la diffusione cartacea a settembre

Dopo gli aumenti di luglio e agosto, il mese di settembre fa registrare un vistoso arretramento per la diffusione dei quotidiani italiani. La media complessiva giornaliera è stata infatti di 2.655.781 copie, in calo del 6,1% rispetto ad agosto e del 6,8% rispetto a settembre 2016.

Nel dettaglio, la diffusione delle copie cartacee si è attestata a 2.314.750 copie giornaliere (-7,6% su agosto, -16,1% rispetto a settembre 2016), mentre le copie digitali, pari a 341.031, sono salite del 6,3% rispetto al mese di agosto e del 12,6% rispetto a settembre 2016.

I cali maggiori rispetto al mese di agosto hanno riguardato i quotidiani sportivi, tradizionalmente interessati da un significativo incremento diffusionale nei mesi estivi: sia la Gazzetta dello Sport che il Corriere dello Sport-Stadio che Tuttosport hanno fatto registrare arretramenti diffusionali nell’ordine del 20%. In sgnificativo calo anche Nuovo Quotidiano di Puglia (-19,1%), Il Mattino (-13,2%), Il Messaggero (-10,8%). In crescita invece la diffusione di Avvenire (+6,6%), La Sicilia (+2,9%), Dolomiten (+2,9%), Il Sole 24 Ore (+2%).

Rispetto al mese di settembre del 2016, i cali maggiori hanno riguardato Libero (-29,2%), La Repubblica (-17,8%), Il Giornale (-17%), Giornale di Sicilia (-14,8%). In crescita invece la diffusione di Dolomiten (+15%), Il Giorno (+9%), Il Secolo XIX (+8,1%), Avvenire (+7,9%).

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Brand e credibilità, il vero valore della stampa

Audipress, l’indagine ufficiale di riferimento per la lettura della stampa quotidiana e periodica in Italia, ha presentato il 7 novembre, nelle sale del Centro Svizzero di Milano in via Palestro 2, la ricerca “Il Valore della Stampa: vissuti e aspettative dei lettori”.

Maurizio Costa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, Emanuele Nenna e Alessandro Ubertis hanno discusso i risultati della ricerca qualitativa realizzata da Episteme e illustrata da Monica Fabris. Risultati che mostrano come il pubblico dei lettori continui a riconoscere affidabilità, professionalità, qualità degli approfondimenti e serietà della stampa, apprezzandone la funzione di garanzia nel controllo delle fonti.

“La ricerca dimostra che la qualità dell’editoria giornalistica professionale – ha detto Maurizio Costa –,  è apprezzata dai lettori, i quali ne riconoscono anche il valore economico, un valore che, unito al recente incentivo fiscale per le spese incrementali per la pubblicità su quotidiani e periodici, ci consente di affermare  che chi investe in pubblicità su stampa ha molto più di un ritorno d’immagine”.

L’indagine ha approfondito il rapporto fra lettori e testate quotidiane e periodiche, il cui ruolo è cambiato nello scenario degli ultimi anni, in cui il pubblico selezionato e qualificato dei lettori è diventato sempre più autonomo, ma anche esposto ad un’iperofferta di contenuti, piattaforme e media. Proprio questa enorme disponibilità di informazioni valorizza il brand editoriale agli occhi dei lettori: il confronto con altre fonti rivela il valore aggiunto offerto dalle testate, attraverso una relazione ricca, significativa e appagante che consente di inquadrare la realtà in un perimetro di senso. Tale relazione con le testate appare sempre più forte perché radicata nei bisogni del lettore/consumatore: sia come rassicurazione e rispecchiamento identitario, sia come dote necessaria per affrontare la complessità della vita attuale.

Secondo Emanuele Nenna, “in questo momento il bene più difficile e più prezioso da ottenere da parte di un target è l’attenzione. Come evidenzia anche la ricerca, la modalità di fruizione della stampa garantisce un potenziale di attenzione molto maggiore rispetto ai mezzi digitali. La sfida di chi produce contenuti è saper cogliere questo potenziale”.

Il tema delle “fake news” è emerso con grande evidenza anche da questa indagine. All’atteggiamento di incertezza e diffidenza manifestato nei confronti della rete, a causa dei tanti episodi di non corretta informazione, fa da contraltare il riconoscimento di una rinnovata autorevolezza attribuita ai contenuti veicolati dai brand editoriali. La lettura si conferma un processo a più livelli, un’esperienza duratura che sopravvive all’istantaneità e si prolunga nei diversi momenti della giornata e nello spazio (nei processi di condivisione della copia e dei contenuti), accompagnando i lettori nella loro vita  quotidiana, in risposta ad una molteplicità di istanze.

Cresce l’importanza del brand editoriale come punto di sintesi di un sistema di comunicazione multicanale, alimentato dalle testate e capace di raggiungere i diversi punti di accesso (siti, pagine social, eventi).

È quello che sottolinea anche Alessandro Ubertis, che ricorda “la crescente importanza della brand reputation per il futuro della stampa, anche attraverso la valorizzazione di una tradizione ed expertise, di secoli nel caso di talune testate. Un patrimonio da recuperare ed evolvere utilizzando non solo le nuove modalità multicanale della comunicazione e dell’informazione, ma anche ogni attività di brand engagement”.

La stampa si conferma un mezzo unico per la sua capacità di trasferire valori e credibilità alla comunicazione pubblicitaria, avendo in comune con il proprio lettore una condivisione valoriale di base. La pubblicità trova quindi nelle testate un potenziamento e una cassa di risonanza che ottiene un’attenzione e una prossimità uniche, beneficiando della predisposizione positiva da parte del lettore che si traduce spesso in comportamenti attivi di propensione all’acquisto. La valorizzazione della pubblicità deriva, appunto, dalle affinità tra investitori, testate e lettori, frutto di un circolo virtuoso di selezione reciproca, rafforzata da una fruizione prolungata e profonda.

“In un universo della comunicazione polverizzato, la stampa trasferisce credibilità e rappresenta per il lettore la ricerca di senso e l’aggancio al reale”. Così nelle sue conclusioni Lorenzo Sassoli de Bianchi. “Questa autorevolezza si trasferisce alla pubblicità, perciò è opportuna una particolare attenzione degli investitori per la stampa”.

Con l’appuntamento odierno su “Il Valore della Stampa: vissuti e aspettative dei lettori”, Audipress avvia un percorso di incontri periodici per approfondire proprio questi aspetti qualitativi della stampa, che andranno ad affiancarsi alla rilevazione quantitativa dei dati di lettura.

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UK: diffusione in calo a settembre, con poche eccezioni

La diffusione dei quotidiani nazionali in Gran Bretagna a settembre ha fatto registrare valori in calo per quasi tutte le testate. The Sun, con 1,544 milioni di copie giornaliere, è arretrato dell’1,3% sul mese precedente e del 9% su settembre 2016, il Daily Mail si è fermato a 1,405 milioni (-1,7% mensile e -7,6% annuale), il Daily Mirror 617mila (-0,5%mensile, -19,5% annuo). Segno positivo invece per il gratuito Metro, che con 1,473 milioni di copie giornaliere mette a segno una crescita dell’1,6% su agosto e del 9,8% su settembre 2016. Crescono anche il Daily Telegraph (469mila copie giornaliere, +2,4% sull’anno precedente) e il Times (446mila, +1,5% su agosto 2016), grazie soprattutto alle vendite in blocco.

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The Guardian lancia un fondo per investire nelle startup tecnologiche

Il quotidiano britannico The Guardian ha annunciato la costituzione di un fondo di investimento con una dotazione di 42 milioni di sterline, pari a circa 55 milioni di euro, finalizzato al finanziamento delle startup tecnologiche nel settore dei media.

GMG Ventures, questo il nome del fondo, investirà in società focalizzate sullo sviluppo della prossima generazione di tecnologie per i media, in aree che spaziano dall’intelligenza artificiale ai sistemi di pagamento. In un comunicato David Pemsel, amministratore delegato del quotidiano, ha sottolineato che “In un panorama dei media in rapida evoluzone, GMG Ventures costituisce una addizionbe essenziale all’eesperienza, alle capacità ed alle qualità del Guardian, dandoci accesso alle nuove idee ed all’innovazione che gli imprenditori mettono a disposizione”.

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Cebrian annuncia le dimissioni da Presidente di Prisa

Juan Luis Cebrian, fondatore e direttore del Pais sin dal 1976, ha annunciato che lascerà all’inizio del 2018 la presidenza di Prisa, la società editrice del gruppo editoriale che pubblica il quotidiano. Le dimissioni saranno effettive al termine dell’attuale processo di aumento di capitale e di ristrutturazione del debito della società.

Secondo informazioni rese note da Bloomberg, nelle settimane passate un tentativo di nominare come successore di Cebrian l’ex presidente di Indra Systems, Javier Monzon, sarebbe stata bloccata da alcuni membri del Cda ed azionist tra i quali l’hedge fund britannico Amber, che con il 19% è il maggior azionista del gruppo spagnolo.

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