Axel Springer conferma la crescita nel terzo trimestre 2017

Il gruppo Axel Springer, editore tra l’altro del tabloid  Bild, ha confermato la crescita in atto per l’intero anno dopo aver riportato un aumento del 7 per cento dei profitti  del terzo trimestre, in linea con le aspettative degli analisti.

L’incremento è stato guidato dalle attività digitali , che rappresentano ormai più dei tre quarti dei suoi profitti e che il gruppo sta separando dalle attività di stampa tradizionali nell’ambito di una riorganizzazione strategica che ha raggruppato tutte le attività in tre divisioni: Classified Media, News Media, Marketing Media.

I ricavi del Gruppo sono stati pari a 860 milioni di euro, in crescita del 7,3% rispetto all’anno precedente, con un margine operativo lordo di 156 milioni (+6,9% sull’anno precedente) e un risultato netto di 75 milioni (+19,5%).

Mathias Döpfner, Amministratore Delegato di Axel Springer, ha dichiarato: “Ancora una volta siamo cresciuti in tutti i settori operativi. Classified Media ha continuato ad essere il più forte driver di questa crescita, ma siamo particolarmente soddisfatti anche dell’incremento dei ricavi e dei guadagni di News Media. Il successo continuo di Business Insider e lo straordinario  sviluppo del mercato pubblicitario, in particolare con Bild, hanno svolto un ruolo determinante. Sulla base degli sviluppi dei primi nove mesi, siamo ottimisti per le ultime settimane di quest’anno”.

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Francia: a ottobre le Figaro in testa tra i siti di informazione

Alliance pour les chiffres de la presse et des médias (ACPM) ha rilevato i 20 siti di informazione francesi più visitati nel mese di ottobre. In testa, Le Figaro con 108,1 milioni di visitatori unici, il 51% attraverso il sito mobile. A seguire Le Monde (105,4 milioni, il 50% attraverso il sito fisso e il 50% attraverso il sito mobile), e L’Equipe (80,3 milioni, di cui il 54% attraverso il sito fisso). Al quarto posto, Télé-Loisirs (79.1M) è in vantaggio su BFMTV (72.1M), 20 Minuti (70.2M) e franceinfo (65.4M).

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Risultati migliori delle attese per News Corp

Il trimestre chiuso al 30 settembre di News Corp, il gruppo editoriale che pubblica tra l’altro The Times e il Wall Street Journal, si è chiuso con risultati migliori delle attese degli analisti finanziari. Il fatturato èì stato di 2,06 miliardi di dollari, contro 1,96 miliardi dello stesso trimestre del 2016. Il margine operativo lordo è stato di 249 milioni, contro i 130 del 2016, con un risultato netto positivo di 87 milioni contro lo zero dell’anno precedente.

I ricavi pubblicitari sono rimasti stabili, mentre i ricavi da diffusione e abbonamenti sono cresciuti del 3%, grazie soprattutto ai positivi risultati di Dow Jones, che ha visto crescere dell’11% gli abbonamenti. Il Wall Street Journal al 30 settembre 2017 aveva 1,318 milioni di abbonati digitali, contro i 967mila di un anno prima. I ricavi digitali rappresentano il 27% dei ricavi complessivi, contro il 24% di un anno prima.

Nel commentare i dati, il CEO del gruppo Robert Thomson ha sottolineato come grazie anche alle pressioni di News Corp Google abbia accettato di apportare profondi cambiamenti alle modalità con le quali vengono gestite le news da parte del motore di ricerca, rendendo più agevole gli abbonamenti e la condivisione dei dati personali degli utenti.

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Facebook: in crescita utenti e fatturato, in calo…le tasse pagate

Sono poco meno di 1,4 miliardi gli utenti medi giornalieri di Facebook, che salgono a 2,1 miliardi se si conteggiano gli utenti medi mensili, con una crescita del 16% rispetto ad un anno fa: sono i dati che emergono dalla trimestrale al 30 settembre della società di Menlo Park. Ancora più significativa la crescita del fatturato, che nel trimestre conclusosi il 30 settembre 2017 ha superato per la prima volta i 10 miliardi di dollari (per l’esattezza 10,328 miliardi), con un balzo del 47% rispetto al terzo trimestre 2016. Stessa percentuale di crescita per il fatturato complessivo dei primi mesi del 2017, che ha raggiunto i 27,7 miliardi.

Tra gli utenti, l’11,5% risiede in Nord America, il 17,6% in Europa, il 38,3% in Asia e Oceania, il 32,6% nel resto del mondo. Gli utenti nord-americani sono tuttavia quelli che generano la maggior parte del fatturato, 5 miliardi su 10,3, pari a poco meno del 50%. In pratica, ogni utente americano “vale” circa 7 dollari al mese, contro i 2,3 dell’utente europeo, gli 0,75 dollari dell’utente asiatico, gli 0,55 dollari dell’utente del resto del mondo.

L’aliquota fiscale media effettiva comunicata da Facebook agli analisti finanziari è infine in significativo e costante calo: nel terzo trimestre del 2017 si è attestata al 10%, contro il 17% del terzo trimestre del 2016 e il 37% del terzo trimestre 2015. In pratica, le tasse di competenza del terzo trimestre 2017, pari a 529 milioni di dollari, sono state inferiori a quanto pagato (536 milioni) nel terzo trimestre 2015, nonostante che il fatturato del periodo sia più che raddoppiato.

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Crescono fatturato e utili per il New York Times

Il 2017 sembra proprio l’anno della svolta per la “Old gray lady”. Il terzo trimestre della New York Times Co. si è chiuso infatti con fatturato in aumento del 6,1% a 385,6 milioni di dollari e con un utile netto di 36 milioni di dollari contr i 283mila dollari del terzo trimestre 2016.

I primi nove mesi dell’anno hanno visto una crescita del fatturato del 6,8% a 1,19 miliardi di dollari, con un utile netto di 64,7 milioni contro una perdita di 13,8 milioni.

Il risultato positivo – ha dichiarato Mark Thompson, presidente e amministratore delegato della società – è stato determinato in prevalenza dalla crescita degli abbonamenti digitali che, unitamente alla crescita a due cifre della pubblicità digitale, hanno permesso di compensare la costante discesa della pubblicità sull’edizione cartacea, che oggi contribuisce con appena il 17% al fatturato della società. Per contro, i ricavi da vendita di copie ed abbonamenti rappresentano ormai il 60% dei ricavi totali, ed in particolar modo gli abbonamenti “digital-only”, che sono cresciuti del 14% anno su anno. Di questi nuovi abbonati, i due terzi hanno sottoscritto l’abbonamento generale, altri si sono abbonati ai nuovi servizi verticali, come le parole crociate (26.000 nuovi abbonati) o la sezione dedicata alla cucina, lanciata a luglio e che ha già 23.000 abbonati. Nel complesso, gli abbonamenti digitali del giornale hanno superato i 2,5 milioni.

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Exelis Hedera raggiunge anche Bolzano e Trento

Società Editrice Tipografica Atesina, editore dei quotidiani “Alto Adige” e “Trentino” di Bolzano / Trento, si è rivolta a Exelis – Media ADV Business Solutions per gestire, con prodotti altamente performanti, i processi di vendita pubblicitaria.

Con grande soddisfazione si comunica l’arrivo di Mago4 Zucchetti, Hedera, Lilium, Cydonia, Tilia ed Ephedra anche in questa città.

Il Team Exelis sta lavorando insieme al cliente per la modellazione dei prodotti sulla struttura organizzativa, fase preliminare fondamentale per raggiungere subito il massimo livello di efficienza.

L’avvio in produzione è fissato per gennaio 2018.

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Indicatori stabili per la trimestrale Monrif

Nonostante un calo di fatturato di poco inferiore al 5% (116,4 milioni contro i 122,1 milioni dell’anno precedente) i primi nove mesi dell’esercizio 2017 del gruppo Monrif si chiudono con una sostanziale stabilità: in lieve incremento il margine operativo lordo, da 8,1 a 8,3 milioni, con il margine operativo netto confermato a 1,3 milioni e un risultato netto che peggiora lievemente da -2,3 a -2,7 milioni.

Nella nota di commento dei dati, il gruppo sottolinea come la performance del gruppo risulti milgiore rispetto alla media del settore. Infatti i ricavi editoriali sono risultati pari a € 58,5 milioni, con un calo del 6,2% rispetto ad una media nazionale dell’8,5%, mentre i ricavi pubblicitari, pari a € 38,2 milioni, hanno fatto registrare una diminuzione del 2,8%, a fronte di una contrazione, su base nazionale, del 9,7%.

L’indebitamento netto, infine, è pari a 91,3 milioni di euro, in milgioramento rispetto ai 95,7 milioni di euro del 31 dicembre 2016.

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In lieve miglioramento i risultati del gruppo 24 Ore

Il gruppo di Via Monte Rosa ha comunicato i risultati trimestrali di bilancio al 30 settembre, che fanno registrare un fatturato di 168,271 milioni di euro, in calo del 12,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. Il margine operativo lordo è negativo per 34,5 milioni contro i -29,4 milioni del 2016. Migliora invece il risultato operativo, che passa da -51 a -45,1 milioni, e il risultato netto, che dai -65,7 milioni del 2016 risale a -51,2 milioni.

Nella nota di commento ai dati, il gruppo sottolinea che “i risultati del terzo trimestre 2017 siano in linea con le previsioni del Nuovo Piano per l’esercizio 2017 come da ultimo approvato in data 4 settembre 2017: a fronte di una perdurante debolezza dei ricavi prosegue la riduzione dei costi diretti e operativi. Pertanto la società ritiene di poter escludere la ricorrenza prospettica (nei prossimi dodici mesi) della fattispecie di cui all’art. 2446 del Codice Civile”.

Gli amministratori, nel formulare le proprie valutazioni conclusive in merito alla sussistenza del presupposto di continuità aziendale, hanno tenuto conto delle operazioni implementate o già realizzate nell’ambito del piano 2017-2020, degli accordi relativi alla riduzione strutturale del costo del lavoro raggiunti con le parti sindacali, dell’accordo con Palamon in merito alla cessione del ramo Formazione, che ha già determinato il versamento di un deposito di garanzia di 36,7 milioni di euro, e del processo in itinere di aumento di capitale per complessivi 50 milioni di euro.

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Giù il fatturato, su l’utile nei primi nove mesi di RCS

RCS Mediagroup ha comunicato i risultati di esercizio al 30 novembre 2017, che si chiudono con un fatturato di 657,7 milioni di euro, in calo del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. Grazie tuttavia al contenimento dei costi, ed in particolare dei costi operativi, scesi da 457,8 a 374, 7 milioni di euro, il margine operativo lordo (EBITDA) è più che raddoppiato, passando da 40,4 a 84,4 milioni di euro. Ne consegue un miglioramento di tutti gli altri indicatori: il margine operativo netto (EBIT) passa da -800.000 euro a 47,1 milioni, Il risultato pre-imposte da -24,3 milioni a 29,8 milioni, l’utile netto da -17,4 a 9,8 milioni di euro.

In una nota il gruppo ha precisato che la flessione di 51,7 milioni del fatturato rispetto al pari periodo 2016 si ridurrebbe a 13,8 milioni escludendo dal confronto eventi disomogenei, tra i quali principalmente la cessazione di alcuni contratti di raccolta pubblicitaria per conto di editori terzi, che ha generato ricavi per 1,2 milioni nei primi nove mesi del 2017 rispetto a 22,8 milioni nei primi nove mesi del 2016.

Alla luce di quanto sopra e in assenza di eventi al momento non prevedibili, il gruppo guidato da Urbano Cairo conferma gli obiettivi di risultato per il 2017, anche se sottolinea che l’evoluzione della situazione generale dell’economia e dei settori di riferimento, anche per i possibili effetti sul mercato pubblicitario spagnolo legati alla situazione creatasi in Catalogna, potrebbe  condizionare il pieno raggiungimento di questi obiettivi.

In deciso calo infine l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2017, che si attesta a 335,1 milioni di Euro, sia rispetto ai 366, 1 milioni al 31 dicembre 2016, che ai 363,2 milioni al 30 giugno 2017.

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In forte arretramento la diffusione cartacea a settembre

Dopo gli aumenti di luglio e agosto, il mese di settembre fa registrare un vistoso arretramento per la diffusione dei quotidiani italiani. La media complessiva giornaliera è stata infatti di 2.655.781 copie, in calo del 6,1% rispetto ad agosto e del 6,8% rispetto a settembre 2016.

Nel dettaglio, la diffusione delle copie cartacee si è attestata a 2.314.750 copie giornaliere (-7,6% su agosto, -16,1% rispetto a settembre 2016), mentre le copie digitali, pari a 341.031, sono salite del 6,3% rispetto al mese di agosto e del 12,6% rispetto a settembre 2016.

I cali maggiori rispetto al mese di agosto hanno riguardato i quotidiani sportivi, tradizionalmente interessati da un significativo incremento diffusionale nei mesi estivi: sia la Gazzetta dello Sport che il Corriere dello Sport-Stadio che Tuttosport hanno fatto registrare arretramenti diffusionali nell’ordine del 20%. In sgnificativo calo anche Nuovo Quotidiano di Puglia (-19,1%), Il Mattino (-13,2%), Il Messaggero (-10,8%). In crescita invece la diffusione di Avvenire (+6,6%), La Sicilia (+2,9%), Dolomiten (+2,9%), Il Sole 24 Ore (+2%).

Rispetto al mese di settembre del 2016, i cali maggiori hanno riguardato Libero (-29,2%), La Repubblica (-17,8%), Il Giornale (-17%), Giornale di Sicilia (-14,8%). In crescita invece la diffusione di Dolomiten (+15%), Il Giorno (+9%), Il Secolo XIX (+8,1%), Avvenire (+7,9%).

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